Ho comprato un paio di sandali nuovi, modello frate francescano. Di quelli belli, di pelle, da usare per uscire la domenica. Eppure li ho indosso anche in questo momento, in abbinato a un paio di boxer troppo stretti (auch!) e una maglietta puzzolente. Ci si potrebbe chiedere perché li stia indossando in casa. La scusa ufficiale è "per fargli prendere la forma del piede", ma è una scusa del cavolo: sono sandali, sono aperti, l'unica cosa che vi può prendere forma è un po' di muffa negli angoli tra i lacci. Il motivo ufficioso è che mi piace indossare subito le cose appena comprate: appena arrivato a casa mi ci specchio per bene, poi ci rimango dentro tutto il giorno, da subito, per abituarmici. Se si tratta di una maglietta nuova magari la macchio pure di yogurt, rendendola inutilizzabile per l'uscita di quella sera, per cui l'avevo appositamente comprata. Ovviamente, poiché l'ho comprata appositamente per quella serata, generalmente costringo mia madre a lavarmela appena torna dal lavoro. Poi, con la speranza che si asciughi in poche ore, la arrotolo al termosifone acceso al massimo e la tartasso con l'asciugacapelli. In genere, quando arriva l'ora di uscire la maglia è pulita e asciutta, ma io, che sono rimasto per un'ora di fianco al termosifone alla massima potenza con l'asciugacapelli acceso in mano, sono disidratato: ho gli occhi arrossati, le labbra secche, i capelli stopposi, e non ho assolutamente voglia di uscire. Ma esco lo stesso: se non uscissi avrei fatto tutta quella fatica per niente.
Ed ecco che, alla prima occasione, una patatina ricoperta di ketchup cadrà esattamente nello stesso punto in cui era caduto lo yogurt...
Ed ecco che, alla prima occasione, una patatina ricoperta di ketchup cadrà esattamente nello stesso punto in cui era caduto lo yogurt...
Parlando di shopping, ieri sono entrato al mercatino del libro usato cercando le Metamorfosi di Ovidio e ne sono uscito con:
- David Copperfield, di Dickens;
- La prima guerra del football, di Kapuscinski;
- I racconti di Sebastopoli, di Tolstoj;
- Tre uomini in barca, di Jerome.
(Faccio notare che nell'elenco non compare Ovidio.)
Tre uomini in barca è uno dei miei libri preferiti di sempre. Lo leggo almeno una volta l'anno, in genere quando si avvicina l'estate, un po' come una ricorrenza. Ne avevo una copia molto carina - di quelle della prima collana BUR, anni '50 - ma l'ho regalato: non c'è miglior regalo di un libro con dedica. Soprattutto se è usato, perché dentro c'è anche la storia di chi l'ha letto. Non siete d'accordo? E a voi che regali piace fare?
rb
5 commenti:
Beh, è normale indossare subito le cose nuove davanti allo specchio. Lo trovo un atteggiamento leggermente femminile, ma c'è da dire che tu hai atteggiamenti femminili. (ALT! non ho detto che hai atteggiamenti effemminati o gay, c'è moooolta differenza!)
E comunque volevo solo dire che anche io sto girando per casa con i sandali nuovi che ho comprato. Sono segregata in camera mia ( in tuta!)senza incontrare nessuno da 4 giorni, ma indosso comunque i sandali nuovi.
La storia della maglietta macchiata e del termosifone/phon è vecchia...comprati un'asciugatrice! No, va beh, costa troppo.Ti ricamerò un mega bavagliolo a punto croce con la scritta:
sono adulto,ma rimango un poccione.
Io ti voglio bene anche per questo!A stasera...
Di asciugatrici non se ne parla. Il bavaglio sarebbe invece ben accetto. O magari ci si può fare una T-shirt con quella scritta. Riguardo agli atteggiamenti femminili, l'ho sentita dire troppe volte questa storia... se non fosse che non ho dubbi sui miei gusti sessuali inizierei a preoccuparmi.
La destinataria del regalo conferma: non c'è miglior regalo di un vecchio libro con una bella dedica...
ancora grazie
milde
sì sì sì un libro usato è un regalo eccezionale!!
Poi io sono una che i libri li "vive" parecchio... puoi capire quali sono i miei preferiti dal fatto che perdono le pagine, sono pieni di appunti miei e di quelli a cui li ho prestati, hanno infilati dentro disegni, post-it, fotografie... Quelli in realtà non li regalerei, ma è capitato che ne reagalassi altri, specie quando qualcuno ammetteva di non averli letti e io non potevo tollerare la cosa!!
Giò
Odi et Amo. Quare id faciam fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
(Ovidio)
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