martedì 13 febbraio 2007

Donne e foruncoli

Chissà perché alle donne piace così tanto schiacciare i foruncoli agli uomini. Ci riflettevo l’altro ieri, camminando per strada, dopo aver visto su una panchina una ragazza china sul viso del compagno (mi piace pensare che non fosse una passante) impegnata a spremergli un foruncolo in fronte. La ragazza aveva l’espressione di una quindicenne con problemi in matematica alle prese con una equazione di secondo grado; il ragazzo, da parte sua, non sapeva più a cosa aggrapparsi, e scalciava visibilmente tra le gambe di lei.
Pensai, ce ne saranno di posti per mettersi a schiacciare foruncoli, dovranno farlo proprio su una panchina in piazza? Ma arrivai ad una spiegazione razionale anche per questo. La ragazza evidentemente implorava già da una buona mezzora il fidanzato di lasciarla fare, avendo notato subito, appena usciti, quell’enorme protuberanza gialla sulla fronte di lui; al ché lui l’aveva invitata ad aspettare finché non fossero stati in macchina, o a casa, o in un posto più appartato, promettendole – controvoglia – che l’avrebbe lasciata fare. Ma l’istinto di lei era stato troppo forte: “Voglio farlo ora e qui!”, aveva certamente detto, prima di sbattere il fidanzato sulla panchina, accavallarsi sopra di lui e afferrargli la testa con le mani. Ed eccoli là.
A questo desiderio femminile quasi fisico di spremere foruncoli, Sigmund Freud avrebbe dato, probabilmente, la seguente spiegazione: “Il brufolo è una protuberanza, e in quanto tale rappresenta, nella mente della donna, l’organo maschile. Non potendo sfogare altrimenti il suo desiderio di distruggere il membro vero e proprio, di cui è invidiosa, essa prova un’inconscia soddisfazione sessuale nell’atto di “evirazione” del brufolo. Va ricordato che l’atto sessuale in se non è altro che un simbolico atto di evirazione, in cui la donna fa scomparire l’organo maschile e rende l’uomo uguale a lei. Dunque nella mente della donna spremere un brufolo è paragonabile a un rapporto sessuale; da qui, si può ben capire il piacere che ne ricava.”
Freud avrebbe avuto bisogno di cure serie, diciamolo. Il poveretto ci provò anche ad autoanalizzarsi, ma aveva questa idea fissa del sesso, riconduceva tutto a quello, e non ne venne fuori nulla di buono. Fatto sta che è vero, le donne amano schiacciare i brufoli degli uomini, ma gliene dobbiamo render merito: hanno stile. Lo sanno fare come si deve, fanno sempre un lavoro pulito. Scelgono il momento giusto – anche se a volte il luogo è sbagliato – adottano l’inclinazione giusta delle unghie, scelgono la luce più adatta, ti piegano la testa spesso in angoli improbabili pur di scorgere il suo punto debole – insomma, ci sanno fare. Noi uomini, invece, abbiamo la tendenza a schiacciare qualsiasi protuberanza ci troviamo sul viso. Subito, senza pensarci due volte, appena la notiamo. È ancora acerbo? Schiaccio più forte. Diventa rosso? Un po’ d’acqua fredda ed è tutto a posto. A suffragio di tutto ciò ho un piccolo aneddoto. Un mio amico mi ha raccontato che una mattina, dopo esser tornato la sera prima da una cena durante la quale si era assai ubriacato, alzandosi per andare in bagno a fare i propri bisogni si era guardato di sfuggita allo specchio ed aveva notato sul viso una grossa protuberanza. Dopo aver liberato la vescica, senza ulteriori indugi aveva preso a lavorare di unghia e polpastrello su quel grosso foruncolo, cercando di “appianare” la situazione, che sembrava piuttosto complicata. Gli ci vollero un buon dieci minuti prima di accorgersi che quello era soltanto il suo povero naso, che aveva scambiato, nei fumi dell’alcol, per un enorme foruncolo pronto da schiacciare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso dire solo una cosa? CHE SCHIFO.

Roberto Benvenuti ha detto...

Sono d'accordo con te, anonimo, faccio proprio schifo! Eppure mi diverto... Sarà un retaggio dell'infanzia, di quando mi piaceva sporcarmi nel fango.

Unknown ha detto...

c'è un che di reale in tutto ciò.
mi è piaciuto

Anonimo ha detto...

verissimo... ! Avevo spiegato qualcosa di altamente simile alla mia ragazza tempo addietro!
Matty.