Lunedì è stata una giornata come tante, al punto che non ho nemmeno sentito il bisogno di scrivere. Unica chicca della lezione, sul finale la Paola mi ha detto che se nella corsia in parte ci fosse stato il livello 1 anziché 2 mi avrebbe fatto passare di là. Poco male, dai... in fondo, allo zeromeno mi diverto, e poi se seguissi i corsi "seri" non avrei nulla di divertente da scrivere.
Giovedì è stata invece una giornata densa di eventi. Ci sono stati tamponamenti a catena sulla seconda corsia, a causa di noi ambientalisti (del livello “ambientamento”), dopo che la Paola ci ha messo a fare un nuovo esercizio “per rassodare le cosce”: in acqua alta, aggrappati al cordone segnacorsia, schiena dritta, sbattere le gambe e restare a galla. Detto così, tutto ok. Ma a quanto pare la cosa è più difficile di come possa sembrare. Dopo due minuti Pina si era arrotolata intorno al segnacorsia a mo’ di involtino e non la si riusciva a togliere da là; Piersilvio aveva le gambe un po' troppo sbilanciate in avanti, e scalciava quelli della seconda corsia ogni volta che passavano (una ragazza ha subito un trauma cranico); Concetta invece, birbantella cinquantenne, per saltare l’esercizio ha usato la sua mole rotondeggiante per fingersi una boa: si vedeva qualcosa galleggiare di qua e di là senza che nessuno capisse bene cosa fosse. Nel frattempo, con tutti noi appesi a spintonarsi per stare dritti, il segnacorsia si spostava sempre più avanti, al limite della sua estensione, verso l’interno, e nel giro di poco abbiamo ristretto la seconda corsia a circa la metà della sua larghezza. Quelli del livello 2 che arrivavano spediti a dorso o stile, dopo aver evitato i calci di Piersilvio, si trovavano, pochi metri più in là, davanti ad una sorta di imbuto: si schiantavano inevitabilmente contro il segnacorsia, affondavano, risalivano, tiravano due madonne e ripartivano, stando un po’ più sulla sinistra. Solo che nel frattempo quelli che erano partiti dopo di loro li avevano raggiunti e tamponati: si fermavano anche loro, affondavano, risalivano, tiravano due madonne e ripartivano, un po’ più sulla sinistra; quelli che tornavano in senso opposto, a questo punto, si trovavano davanti i compagni che arrivavano contromano, e si dovevano fermare pure loro e cambiare lato, cossicché tornavano a schiantarsi contro l’imbuto... Dopo cinque minuti è stato chiamato un vigile urbano a dirigere il traffico da bordo vasca, ché così non si poteva continuare. Paola a fine lezione ha dovuto pagare una multa di 56 euro per blocco preterintenzionale del traffico acquatico.
Giovedì è stata invece una giornata densa di eventi. Ci sono stati tamponamenti a catena sulla seconda corsia, a causa di noi ambientalisti (del livello “ambientamento”), dopo che la Paola ci ha messo a fare un nuovo esercizio “per rassodare le cosce”: in acqua alta, aggrappati al cordone segnacorsia, schiena dritta, sbattere le gambe e restare a galla. Detto così, tutto ok. Ma a quanto pare la cosa è più difficile di come possa sembrare. Dopo due minuti Pina si era arrotolata intorno al segnacorsia a mo’ di involtino e non la si riusciva a togliere da là; Piersilvio aveva le gambe un po' troppo sbilanciate in avanti, e scalciava quelli della seconda corsia ogni volta che passavano (una ragazza ha subito un trauma cranico); Concetta invece, birbantella cinquantenne, per saltare l’esercizio ha usato la sua mole rotondeggiante per fingersi una boa: si vedeva qualcosa galleggiare di qua e di là senza che nessuno capisse bene cosa fosse. Nel frattempo, con tutti noi appesi a spintonarsi per stare dritti, il segnacorsia si spostava sempre più avanti, al limite della sua estensione, verso l’interno, e nel giro di poco abbiamo ristretto la seconda corsia a circa la metà della sua larghezza. Quelli del livello 2 che arrivavano spediti a dorso o stile, dopo aver evitato i calci di Piersilvio, si trovavano, pochi metri più in là, davanti ad una sorta di imbuto: si schiantavano inevitabilmente contro il segnacorsia, affondavano, risalivano, tiravano due madonne e ripartivano, stando un po’ più sulla sinistra. Solo che nel frattempo quelli che erano partiti dopo di loro li avevano raggiunti e tamponati: si fermavano anche loro, affondavano, risalivano, tiravano due madonne e ripartivano, un po’ più sulla sinistra; quelli che tornavano in senso opposto, a questo punto, si trovavano davanti i compagni che arrivavano contromano, e si dovevano fermare pure loro e cambiare lato, cossicché tornavano a schiantarsi contro l’imbuto... Dopo cinque minuti è stato chiamato un vigile urbano a dirigere il traffico da bordo vasca, ché così non si poteva continuare. Paola a fine lezione ha dovuto pagare una multa di 56 euro per blocco preterintenzionale del traffico acquatico.
Alla fine della lezione si scopre che negli spogliatoi dei maschi qualcuno aveva aperto due abbaini, e la temperatura era scesa a -10°. L’impatto termico nell’entrare ha portato subito alle seguenti reazioni fisiologiche: 1) intirizzimento di capezzoli a livello pungiglione, e 2) riduzione dell’organo genitale alle dimensioni di un funghetto sottaceto. (Causa suddette reazioni, per la prima volta giovedì ho visto tutti fare la doccia in costume, pensa te.) In un angolo di spogliatoio c’era un bagnino immortalato in una posa michelangiolesca sotto uno strato di ghiaccio dello spessore di 7,5cm; è stato subito preso di peso e messo sotto il phon a scongelare. Sulla destra, un paio di eschimesi giunti lì chissà come cercavano di pescare qualcosa dalla canalina di scolo. Il Direttore, infine, è arrivato a chiudere gli abbaini, ma non prima di aver recuperato da una cabina una pizza Gegè surgelata e una vaschetta di gelato Valsoia, il ché mi ha fatto pensare che in questa storia degli abbaini aperti ci fosse lo zampino suo e della segretaria - che è intollerante al latte ma non può fare a meno del gelato.
E' sorto questa settimana un piccolo giallo: Basmati è scomparsa. Voci dicono che sia stata chiesta in sposa da un alieno del pianeta Sturk, e che lei abbia accettato (a quanto pare lui è di famiglia ricca). Altri credono che lei sia una aliena del pianeta Sturk, scesa sulla terra per indagare le nostre capacità mentali e acquatiche, e terminato il suo compito sia tornata al suo mondo. (In tal caso, credo che su Sturk si stiano facendo delle grasse risate su di noi...) Qualcuno, poco verosimilmente, dice che è semplicemente malata, o che ha avuto degli impegni, ma tali dicerie che non stanno né in cielo né in terra, e non vale la pena tenerle in considerazione.
Ah, nella seconda corsia c’è una ragazza nuova. È bellissima, ha la cuffia blu e due stupendi occhialini verdazzurro. Pensavo di provarci, che ne dite se lunedì mi presento da lei con un bel mazzo di piante acquatiche?
4 commenti:
Vacci colle piante! Sai che bei bambini dai capelli azzurro-paglia che fareste?
Trzymam kciuki.
Sei un amante di Bar Sport vero?
(no, non in quel senso!!!)
Mi fanno scompisciare i racconti sul nuoto(i tuoi, non quelli di Benni)...devo assolutamente assistere, qualche volta capiterò in piscina a Carpenedolo
Ah...vengo dal messaggio sopra
...anch'io voto per il mazzo di piante acquatiche, magari con qualche calamaro fritto...
aaaaahhh(faccia alla Homer)
Fameee.....
Gnam
Eh si, Bar Sport mi piace, ma a dire il vero c'è un autore che preferisco a Benni... mai letto Tre uomini in barca? Consiglio vivamente Jerome a tutti gli amanti del genere "Bar Sport".
Benni, Jerome, mettiamoci anche Dickens... è un'ispirazione continua ogni volta che li si (ri)legge... prometto a breve un post sui miei gusti letterari...
A presto!
(io la sbavata alla Homer la faccio solitamente per cioccolata calda e patatine fritte. No, non insieme.)
Posta un commento